mercoledì 13 maggio 2009

Alla canna del gas, tra Bhagavad Gita e vino rosso

I miei 29 anni mihanno dotato di grandissima saggezza. Distacco yogico, quasi.
Nella Bhagavad Gita, testo sacro dell’Induismo, che consiglio a tutti, si dice che bisogna essere distaccati dal risultato delle nostre azioni.

Un esempio a caso.

Avete gli scarafaggi in casa? Gasateli piu’ che potete, fatevi venire la nausea per l’insetticida, urlate ad uno scarafaggio“maledetto, maledetto, maledetto!!!” alle 8 del mattino e poi: distacco.

Fate come me, uscite la sera nauseatissimi dall’insetticida, non mangiate – troppa nausea- e scolatevi una mezza bottiglia di Shiraz che fa circa 14,5 gradi.

Naturalmente, io che sono una donna di mondo, non ho bevuto da sola, che fa triste, ma in compagnia di amica del Costa Rica nel ristorante italiano sotto casa, Topolino. La battuta “ e Minnie dove’e’?” fa schifo e l’ho gia’ usata con il Pucciu, che non mi ripudia solo per amore o per abitudine. Ma francamente, dopo quasi 10 anni insieme, chi se ne fotte? Ormai qualunque cosa capiti, sono la mitica “fidanzata storica”, pietra di paragone e nemesi di ogni creatura slavata e scema che in caso remoto mi succedera’.

Divago.

Dopo tutto cio’ con gli scarafaggi ci ballerete la rumba, da buoni amici.

Distacco.

Nel pomeriggio mi ero gia’ portata avanti biascicando in ebraico – pochissimo – e in inglese al proprietario del negozio di casalinghi che ho gli scarafaggi in casa. Vengo sfottuta sul fatto che ne vedo solo uno al giorno, ma io che la so lunga dilato l’occhio da Bambi.

Sono una povera straniera che vive in una casa piena di buchi e di orrende creature.

Il tipo immediatamente si offre per 200 NIS (circa 40 euro) di disinfestarmi la casa professionalmente e preso da commozione scende senza preghiere a 180 NIS.

Il Pucciu consultato al telefono da Haifa pretende di essere presente alla disinfestazione per presiedere alla mia (fu) virtu’. Certo che il maschio sardo, anche se lo fai studiare, e’ pur sempre’ schiavo di istinti primordiali.

Dopo tutto cio’ sono rientrata in casa ed ho trovato la porta del soggiorno ermeticamente chiusa per un colpo di corrente, naturalmente con la maniglia rotta che non si apre. Mi e’ venuto da piangere.

Soprattutto perche’ chi glielo diceva al Pucciu che tutto cio’ e’ accaduto in due soli giorni di assenza suoi?
Comunque la crisi e’ stata arginata dal pensiero di tornare allo sterminator, offrirgli 200 Nis per spallata e disinfestazione.

La porta poi miracolasamente si e’ aperta.

Il Medio Oriente, lasciatevelo dire, e’ una fottuta faticaccia.

lunedì 11 maggio 2009

Ratzi, blatte e case museo

Qui a Gerusalemme e' tutto un rumore di elicotteri sopra la testa, mi sa che il nostro ha iniziato la sua gita.
Ma gli daranno le falafel a pranzo, nella pita? Spero di si per lui.

Io da oggi sono sola per qualche giorno, a parte gli scarrafoni per cui sono diventata una specie di Angelo della Morte, thanks to wikipedia, che mi ha gentilmente informata - mentre tentavo di non guardare le foto di blatte e vomitare - delle loro abitudini.

Sono stata naturalmente ripresa dal Pucciu, perche' wikipedia non e' affidabile.

Ora, volessi fare la fissione nucleare e guardassi le istruzioni su wikipedia, capirei anche, ma per le blatte e i loro sporchi segretucci, cosa dovrei fare, telefonare a Konrad Lorenz? a parte che e' morto.



Al di la' gli animaletti che la popolano, Gerusalemme continua ad affascinarmi. Uno dei miei posti preferiti finora e' la Ticho House, una delle prime case costruite fuori dalle mura. Ci hanno abitato a lungo il dott. Ticho, famoso in tutto il Medio Oriente, e sua moglie, che, dettaglio a' la Novella 2000, era anche sua cugina.


Lei lo aiutava e dipingeva e la loro casa era un po' il centro di incontro degli intellettuali dell'epoca. Il giardino tra gli ulivi e' bellissimo e quieto e c'e' una biblioteca di libri d'arte.

Le case-museo mi interessano particolarmente, forse perche' sono piu' interessata alle storie delle persone che alle storie dei luoghi. A Phildelphia l'anno scorso abbiamo visitato il Rosenbach Museum, che apparteneva a due fratelli: uno vendeva e collezionava libri antichi, l'altro era esperto d'arte.



Il Museo conserva i lavori del disegnatore Maurice Sendak, il creatore di questi mostrini qui sotto oltre che il manoscritto dell "Ulisse di Joyce", tra le altre cose.


In conclusione, darei tutta la mia scorta di insetticida per un mostro di Sendak in casa.

domenica 10 maggio 2009

Eminenz is coming!

and Pucciu is going away. A divertirsi ad un convegno di studiosi ad Haifa, ospite della nostra amica i cui gatti a momenti mi ammazzano per l'asma. Per ricambiare l'ospitalita' dovra' cucinare la cena per l'amica e sua sorella. Dura essere italiani all'estero.

E io resto qui, evitando di incrociare la papamobile. Se saro' fortunata mi faranno compagnia un paio di scarafaggi - viviamo attaccati al mercato - che gasero' senza pieta'. Lo Shabbat mi ha donato il frisson del computer portatile - detto cassone - che praticamente agonizza. Recuperato laptop nuovo da un russo, il cui negozio e' frequentato da gente con mazzette di soldi che passa a tutte le ore.

Il laptop costa poco, ignorare il via via del negozio - in un elegante centro commerciale dove passano i gatti randagi - mi costera' l'anima.

Il russo mi parla in ebraico, il Pucciu gi dice in ebraico che io non parlo ebraico, io dico due prole in ebraico tipo "Non ho bisogno dell'high definition!", il tizio mi risponde in ebraico, il Pucciu...potremmo andare avanti ore ed ore.

Per dimenticare ieri pic-nic con vista sul Monte degli Ulivi ed intime confessioni: da piccola amavo Pierce Brosnan in "Mai dire mai" e David Hasselhoff in "Supercar". Il fatto che il pucciu si ricordi anche il nome del gemello cattivo di Michael Knight mi fa pensare che forse non ero la sola a nutrire folli passioni.

mercoledì 6 maggio 2009

Ripensandoci

Ho gia' ripensato al matrimonio segreto a Cipro e per ora lascio la cosa in sospeso, potremmo magari rivalutare Las Vegas in futuro, ma non vestiti da Star Trek come vorrebbe il pucciu. Piuttosto che con la tutina intera e aderente mi presento nuda.

Ho anche ripensato alla mia passione per gli anni 50. O meglio, come dice il pucciu, ad "essere ricca e debosciata negli anni 50" ma che volete, quei film dove sono sempre tutti eleganti, vanno ai parties e non si ubriacano mai mi fanno sognare.

Pero' effettivamente sui libri per bambini erano un po' indietro...



Quil'intera versione.

martedì 5 maggio 2009

Ritorno tellurico

Aeroporto di Malpensa.

Con il pucciu ci rendiamo conto che la solita intervista della security israeliana non si fara', ma che surprise surprise, essendo turista, non posso andare in Israele senza avere un biglietto di ritorno per l'Italia. I miei pensieri e le mie imprecazioni sono andate all'impiegato dell'ambasciata italiana di Gerusalemme, che alla mia domanda: "Devo io entrare in Israele con biglietto di ritorno?" rispose : "No, stia tranquilla".

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Berciando in mezzo alla fila del check in: "Vedi pucciu,dovevamo sposarci a Las Vegas, in questa c*zzo di societa' se non sei sposato non hai diritti!"

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Risolto rocambolescamente il problema. Al gate decido che ci dobbiamo sposare, segretamente e a Cipro.Sostanzialmente perche' voglio viaggiare comoda. Il pucciu mi convince a pensarci domani, ricordando che noi femministe (lui incluso) ritengono il matrimonio una istituzione patriarcale.

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Arrivati alle 3 di notte all'aeroporto, saliamo su taxi collettivo: un ragazzo fuori di testa sta per menare un poveretto, la madre del ragazzo lo piglia a schiaffi, un finlandese scende in mezzo al nulla in un villaggio arabo vicino a Gerusalemme.